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martedì 8 giugno 2010

MILANO - Museo e laboratori, nasce Brera 2


LA SCUOLA DI BELLE ARTI SI ALLARGA NELL’EX CASERMA DI VIA MASCHERONI
Museo e laboratori, nasce Brera 2
Accordo tra Resca e il direttore dell'Accademia. «Via subito ai lavori». I dubbi degli studenti

Il patto di Brera è una stretta di mano, ma solo il gesto è informale: «Milano può iniziare a costruire un sogno che insegue da quasi quarant’anni. La città avrà una grande Pinacoteca e una grande Accademia». L’intesa tra il commissario Mario Resca e il direttore delle Belle arti, Gastone Mariani, raggiunta all’ora di pranzo di ieri negli uffici di Brera, chiude una trattativa spigolosa e 18 mesi di polemiche. È un accordo ufficioso, ma nelle prossime settimane sarà certificato con la revisione dell’accordo di programma di novembre 2008: il documento dovrà essere firmato dai ministri Sandro Bondi (Cultura), Ignazio La Russa (Difesa) e Mariastella Gelmini (Istruzione). Resca è fiducioso: «Bisogna correre, dobbiamo vedere i primi risultati nel 2011». Finora sulla Grande Brera si era sempre zoppicato. L’obiettivo è l’Expo. È stata la lettera di Mariani al Corriere («Siamo disponibili a trattare») a restituire slancio a un progetto che aveva spaccato il mondo accademico e scatenato gli studenti.
Il negoziato è finito: Milano avrà due poli gemelli, Brera 1 e Brera 2 (l’ex caserma di via Mascheroni). L’Accademia conserva nella sede storica il blocco centrale di aule, la chiesa di San Carpoforo e un’altra ala dell’edificio, ma si allarga nei 20mila metri quadri del distretto militare di Pagano: qui ci saranno i laboratori d’arte e il nuovo museo di famiglia. È un accordo fondato sulla ragione etica e pratica. «Non è uno sfratto, né un trasloco» puntualizza Mariani: «È un ampliamento». Che risponde alle esigenze del crescente numero di iscritti, oltre 3.500. A Brera 1, la sede in cui è nata nel 1776, l’Accademia conserverà le lezioni di teoria, anatomia, disegno e arti visive: nel polo 2, oltre ai laboratori, confluiranno gli allievi della sede distaccata di viale Marche. «Adesso si entra nella fase più delicata»: il direttore Mariani dovrà illustrare e ottenere il consenso al progetto dal Collegio dei docenti e dal Consiglio accademico.

Ma gli studenti sono pronti alle barricate. L’Accademia sceglie via Mascheroni e libera così gli spazi per il raddoppio della Pinacoteca nell’antico palazzo di Brera. L’architetto incaricato della ristrutturazione, Mario Bellini, ha partecipato all’incontro sul progetto. Tocca a lui ridisegnare il museo e farne un polo culturale moderno, da un milione di visitatori l’anno. Costo: oltre 54 milioni di euro. Chi paga, dottor Resca? «Sui soldi non sono preoccupato. È un progetto di grande respiro. Troverà i finanziamenti che merita».

Armando Stella
08 giugno 2010 Corriere della Sera

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