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giovedì 25 marzo 2010

MILANO - Alberi e movida della moda: così rilanceremo Montenapo




QUADRILATERO

Cambio al vertice dell’associazione commercianti: lascia Claudia Buccellati, entra Guglielmo Miani, 33 anni



Via Montenapoleone (Fotogramma)MILANO - «Via Montenapoleone deve assolutamente vivere anche la sera: il centro di Milano, a una certa ora, diventa deserto». Fino a quell’ora, però, è un traffico di auto e furgoni. «In estrema sintesi: no all’isola pedonale; il vero problema, il più urgente, è il carico e scarico delle merci, ché i camion hanno un impatto terribile sulla zona: chiederemo al Comune di restringere l’orario, al massimo fino alle 10.30». A dettare la linea al Quadrilatero della moda, da ieri, c’è un manager di 33 anni, Guglielmo Miani, erede e ad del gruppo di famiglia, il brand dei tessuti di lusso, Larusmiani: «È il momento di un cambio generazionale». Il nuovo presidente dell’associazione delle griffe di via Montenapoleone pensa verde e guarda avanti: «Serve una rivoluzione estetica, e a basso impatto, dall’illuminazione agli alberi. E poi: rappresentiamo il made in Italy, vogliamo un ruolo cruciale nell’Expo 2015».
Il «progetto di rilancio» è un programma in 24 punti, approvato ieri dal gran consiglio delle boutique. Miani, più che da presidente, parla da leader, dice che bisogna «voltare pagina », garantisce una gestione «più manageriale», vuole associare «il numero maggiore possibile di marchi», per fare squadra, avere peso. Punto primo, bellezza: «Dobbiamo avere una cura maniacale dell’estetica, questa strada diventerà un esempio d’eccellenza». Il principe dei tessuti parte ricucendo il manto stradale: «Porfido o pavé, stile via Manzoni». Ai lati, alberi e aiuole (isole di verde) e una sforbiciata ai pali inutili. Agli ingressi, telecamere a circuito chiuso «per identificare ladri o truffatori». Mimetizzata, in borghese, «garantiremo una presenza costante delle forze dell’ordine», un presidio di guardie giurate. A coordinare «ci sarà un responsabile della sicurezza e della pulizia, come in via della Spiga».

Più che una strada, un simbolo: la Milano di moda, 89 negozi, una passerella di stili. Claudia Buccellati ha guidato l’associazione dei commercianti per 24 anni e ieri ha rimesso il mandato all’assemblea: «Abbiamo portato avanti un percorso enorme di internazionalizzazione. Via Montenapoleone, per prima, ha intercettato le tendenze e imparato tutte le lingue del mondo». Resterà, su richiesta, nel consiglio: «C’è ancora molto lavoro da fare». Mario Faccioli, il titolare della pasticceria Cova, si affida alla metafora della «scossa»: «La via s’era adagiata, aveva perso entusiasmo. Dobbiamo rendere Montenapoleone ancora più importante». E l’isola pedonale? «Se il Comune blocca la via al traffico, io vendo domani».

La boutique Larusmiani è in via Montenapoleone dal 1954, era il secolo scorso: «Un coordinamento maggiore di noi consentirà di far vivere il cuore di Milano anche la sera—assicura Guglielmo Miani —. Stiamo valutando l’apertura straordinaria almeno una o due volte all’anno» (qualcuno le ha già chiamate notti bianche, o movida della moda, fa lo stesso). «Ma è importante che la via rimanga milanese nella sua accezione tradizionale, con il traffico regolare, senza cambiamenti strutturali — conclude —. I cittadini e i turisti sono abituati all’auto. È un lusso, è vero. Ma è un’abitudine che dobbiamo mantenere».


Armando Stella

Dal Corriere della Sera

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