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venerdì 5 febbraio 2010

ROMA - Posata la prima pietra deI porto dei mega-yachtl




Aperto il cantiere da 400 milioni per 1.445 posti barca. Cinque anni per realizzare l'opera. Entusiasmo bipartisan

Cinque anni di lavori. Investimenti per quasi 400 milioni. 650 addetti impegnati per la costruzione e poi altri 2500 per la gestione della struttura e dei servizi collegati. Sono questi i numeri del nuovo porto turistico di Fiumicino. A distanza di 25 anni dalla nascita della società costituita per avanzare il progetto, giovedì è stata posata la prima pietra dell’opera che sorgerà ai piedi del vecchio faro, alla foce del Tevere.
A poche centinaia di metri, in linea d'aria, dal porto di Ostia. A lavori ultimati ci saranno 1445 nuovi posti barca, compresi quelli per i megayacht. E poi, a ridosso, un albergo, edifici per uffici, attività commerciali e altro ancora. Spariranno i vecchi baracchini in legno per la pesca con le reti a bilancia che a dispetto dei divieti di balneazione continuano a tirare su cefali, spigole e saraghi. E sparirà un pezzo di decadente ma affascinante litorale di pasoliniana memoria. Inoltre secondo i geologi di Legambiente i lunghi moli rischiano di alterare ecosistemi e morfologia del luogo, bloccando il ricambio di sabbia e mettendo a rischio erosione le già sofferenti (ma affollatissime d’estate) spiagge di Fiumicino.

l progetto ha avuto consenso bipartisan: la cerimonia di giovedì è stata presenziata da Gianni Letta, sottosegretario del governo, che ha parlato di «collaborazione istituzionale». E non a caso, oltre al sindaco di Fiumicino Mario Canapini (Pdl), c’erano il vicepresidente della Regione, Esterino Montino, e il presidente della Provincia, Nicola Zingaretti, entrambi del Pd. Tutti d’accordo nel celebrare il progetto «che proietta il Lazio verso il futuro» con la nuova struttura che si chiamerà «porto della concordia». E in platea ministri, politici di entrambi gli schieramenti, imprenditori. Solo Diego Bianchi, in arte Zoro, è rimasto fuori: è il titolare del blog Zoro, uno dei più seguiti del web. Voleva raccontare la cerimonia al popolo della rete. Gli è stato impedito l’accesso. Non sono mancate le polemiche.

All’ingresso del cantiere, presidiato da centinaia di uomini di polizia e carabinieri e controllato anche da motovedette in perlustrazione sul tratto di mare antistante, c’è stato un presidio di residenti e ambientalisti contrari al progetto. Francesco Bellavista Caltagirone, titolare dell’Acqua Marcia, la società che sta realizzando i lavori, ha assicurato che «il progetto è a basso impatto ambientale ed è completamente ecocompatibile». E porterà «una valorizzazione significativa dell’area, è una grande opera per la Capitale». Per adesso la valorizzazione c’è stata a vantaggio dei proprietari di aree e edifici della zona: i prezzi, assicurano dalle agenzie immobiliari di Fiumicino, sono aumentati di oltre il 20% in pochi mesi. «Il porto sorgerà in una zona classificata ad alto rischio idrogeologico, è una follia», ha replicato Lorenzo Parlati, responsabile di Legambiente Lazio. «In nome del Dio cemento si sacrifica tutto», ha aggiunto Angelo Bonelli, presidente dei Verdi.
Paolo Foschi, Alessandro Fulloni

Dal Corriere della Sera

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