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martedì 9 febbraio 2010

MILANO - Scalo Farini come Manhattan: per fare il mega parco spuntano grattacieli di 30 piani


Ancora polemiche nel Pdl sul Piano di governo del territorio: il via libera al Central Park imporrebbe di costruire in altezza. Il sindaco ha già un accordo con le Ferrovie. Giudice: "Cambiamolo, meno cemento sull'area"

Una piccola Manhattan. Con un polmone verde di oltre 350mila metri quadrati, sul modello di Central Park, e tutto intorno grattacieli: dieci da cinquanta piani, oppure quindici da trenta piani. Tanto per rendere l’idea, e al ribasso. Perché, secondo ipotesi più «estreme» (se si potrà costruire cioè con un indice volumetrico del 2.14 al metro quadro invece che dello 0.85), allora con la fantasia si potrebbe volare piuttosto a Dubai, e ad una skyline di 18 grattacieli da 50 piani. Senza fare tanta strada, basterà prendere la metropolitana fino all’ex Scalo Farini e al maxi-progetto di Comune e Ferrovie dello Stato per trasformare un’area di 650mila metri quadrati. Il futuro in verticale del quartiere è allacciato a quello del Piano di governo del territorio, che ieri si è arrestato di nuovo proprio sul progetto che, realizzato, potrebbe accogliere fino a 13mila abitanti. Ennesimo vertice a Palazzo Marino tra il sindaco Letizia Moratti, i consiglieri e i coordinatori cittadini del Pdl Luigi Casero e Maurizio Lupi. Sul tavolo il malloppo di emendamenti di maggioranza al Pgt: l’ordine di scuderia è di ritirarli per convincere anche l’opposizione che il Pdl c’è, ed è ora di spostare lo scontro dai mille e passa documenti ostruzionistici a quelli di contenuto (vedi: il tunnel per Expo, housing sociale, parco sud). Ma il capofila della «fronda» che rema contro, Vincenzo Giudice, insiste sul 100 per cento di superficie a verde a Farini o almeno «sulla riduzione delle volumetrie: ogni accordo di programma è rivedibile, è successo per Citylife o le ex Varesine», insiste. Ma la posizione del sindaco è chiara: con Fs c’è un’intesa firmata due anni fa, il 60% di spazio verde che era previsto come giardini condominiali o servizi diventerà dopo le pressioni del Pdl un unico grande parco. Ma senza tagli alle volumetrie. E lo sviluppo ovviamente si sposta verso l’alto. «Sarà una piccola Manhattan? Non abbiamo paura dei grattacieli - conferma l’assessore all’Urbanistica, Carlo Masseroli - e certo neanche le migliaia di milanesi che fanno la fila per ammirare il nuovo Pirellone bis. Tanto più il verde sarà compatto, tanto più lo sviluppo sarà in alto. Ma assicuro che l’indice sarà dello 0.85. E si potrebbe realizzare un progetto di palazzine di quattro piani, mantenendo le volumetrie previste, come è già stato simulato dagli uffici». Tant’è, al momento Giudice non intende ritirare il suo emendamento su Farini, che è sostenuto anche dal Pd, e nemmeno gli altri («dal coordinatore regionale Guido Podestà non mi sono arrivate indicazioni di un accordo raggiunto»). Il capogruppo del Pdl Giulio Gallera avverte: «La linea del partito è stata chiara, chi non la segue ne pagherà le conseguenze». Il Pd non sta alla finestra: già ieri dopo il volantinaggio di Giudice in aula con le cifre e le diverse versioni della futura skyline meneghina - non volendosi alzare troppo in alto, sui 260mila metri quadri di superficie edificabile si potrebbero costruire 62 grattacieli da 15 piani - il capogruppo dell’opposizione Pierfrancesco Majorino avverte: «È l’ennesimo macigno sulla strada del dialogo, se non si rivedono le volumetrie. Se le cose continuano così il Pgt verrà approvato dopo le elezioni del 2011». A un’ora dall’inizio della seduta, che era convocata fino a mezzanotte, il Pd ha abbandonato l’aula facendo cadere il numero legale. Il pacchetto di 1.276 emendamenti rimasti da discutere (compresi quelli della maggioranza) è ancora al suo posto.

Da il Giornale

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