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lunedì 6 luglio 2009

MILANO - «Basta traffico». Via alle isole pedonali


E' SCONTRO SULLE AREE SENZ'AUTO
«Basta traffico». Via alle isole pedonali Via Orefici, i commercianti: basta traffico. Ztl: via libera in Borgospesso, divisi in Montenapoleone



Via Orefici non è più un gio iello. È una bretella. Uno svin colo per il traffico da Cordusio a via Torino, una promenade senza i turisti di via Mercanti e via Dante, strada preferenziale per taxi e tram. La radiografia è della neonata AscoOrefici, che propone al Comune un proget to di rilancio: «Vogliamo l’isola pedonale, completiamo così la grande area del centro stori co ». I negozianti chiedono un blocco che elimini auto e mo to, ma conservi la sede riserva ta per i mezzi pubblici a centro carreggiata. Giorgio Montingel li, delegato dell’Unione del commercio, sostiene il proget to: «Sì, serve uno scatto». L’as sessore alla Mobilità, Edoardo Croci, è pronto a discuterne e a inserire il restyling di via Orefi ci nella mappa dei quartieri in trasformazione. Le isole pedo nali di Brera, Quadrilatero e Na vigli: «Si parte entro l’anno».

Il rilancio di via Orefici. Qui ha aperto la sala telefoni Edison, nel 1882, è nata l’Inter dei dissidenti, nel 1908, ed è stato acceso il primo semaforo di Milano, era il 1925. Adesso via Orefici chiede una nuova li nea, un calcio al disordine e un’immagine brillante, da asse centrale dello shopping. Il pro getto di rilancio è firmato dal negozio «Le scarpe di Luca» e dal «Savinelli» delle pipe in ra dica (dal 1876) amate da Gino Cervi e Bearzot: «Ci sono più negozi in via Orefici che in via Mercanti, ma siamo penalizzati dal traffico. I turisti non passa no, percorrono sempre la diret trice San Babila-Duomo-Dan te- Castello». Anche via Orefici, adesso, vuole la sua parte. Me no auto, più clienti: «Se il Co mune allargasse i marciapiedi potrebbe anche piantare nuovi filari d’alberi, come ha chiesto il maestro Claudio Abbado».

Il ritardo di Brera. Il progetto è pronto: isola pe donale nelle vie Ciovasso e Cio vassino, via Fiori Oscuri e nel l’ultimo tratto libero di via Bre ra; ingresso consentito solo a pedoni, ciclisti e residenti con parcheggio per l’auto nei corti li. C’è il via libera di Accademia e Pinacoteca, il sì di commer cianti e Consiglio di zona. Ma la delibera, inviata alla segrete ria di giunta, da mesi aspetta di essere messa all’ordine del gior no. Motivo: la maggioranza è divisa. «Sono convinto — insi ste Croci — che l’isola pedona le sia un vantaggio per tutti, re sidenti ed esercenti».

Lo shopping di lusso. Il restyling di via Montena poleone e dintorni è il progetto più delicato. Annunciato, ritrat tato, ridisegnato. Promosso da un sondaggio di Palazzo Mari no, osteggiato da alcune griffe. Ora il Comune ha scelto di av viare la rivoluzione in maniera graduale, per tappe, a partire dal 2010. Intanto, è la novità, Montenapoleone non si tocca. Sarà via Borgospesso la prima strada a chiudere al traffico: «Ce lo chiedono le boutique, ab biamo lavorato a stretto contat to con il quartier generale di Versace — spiega Croci —. Og gi, via Borgospesso è sfruttata come parcheggio abusivo». Ec co: sparirà la sosta selvaggia e sarà eliminato anche il traffico nell’ultimo tratto aperto di via della Spiga, davanti alla scuola. Mentre via Bigli, «su richiesta pressoché unanime degli abi tanti », verrà chiusa ai non resi denti: «La strada è usata come attraversamento improprio, ru morosa e inquinata». Sarà Ztl.

Il rebus dei Navigli. Nel futuro c’è l’isola pedona le. Ma il progetto è contestato dai comitati del Ticinese: «Non regaliamo il quartiere alla movi da dei locali». Intanto, però, lo studio tecnico è concluso e «la volontà del Comune è chiara». Procedere. Eliminando il traffi co e trasformando i Navigli in polo turistico. Non c’è una data ufficiale, ma la sperimentazio ne potrebbe partire giù in au­tunno. Nel corso dell’estate, an nuncia Croci, sarà invece ria perta alle auto piazza San Babi la, verso corso Europa: «Fluidi fichiamo il traffico e alleggeria mo il peso sul Quadrilatero». Ma i commercianti non ci stan no: «Meglio allargare i marcia piedi e mettere alberi. La zona è degradata, deve rinascere». Armando Stella

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