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venerdì 29 maggio 2009

TORINO - Laghi e rampicanti è la casa nella giungla





Sessanta alloggi extralusso tra ecologia e design
ANDREA ROSSI

La giungla nel cuore di Torino sorgerà a due passi dal Po e dal parco del Valentino, avrà trenta tipi diversi di alberi, due corsi d’acqua e rampicanti da ogni lato. Fronde, foglie e tronchi avvolgeranno 63 “capanne”, che poi saranno abitazioni da 5mila euro al metro quadrato, costruite secondo le ultime tendenze dell’architettura e del design.

Sull’area che un tempo ospitava gli uffici dell’Orione sta per sorgere un palazzo avveniristico. Un condominio, per farla breve. Ma di quelli che già fanno discutere, dividono i puristi dell’edilizia dagli innovatori. Via Correggio angolo via Marenco: il progetto porta la firma dell’architetto Luciano Pia dell’impresa De-ga, che lo spiega così: «Non avendo la possibilità di costruire una casa in mezzo a un parco abbiamo pensato di costruire un parco in mezzo a una casa, ricreare la sensazione di vivere dentro a un bosco». Ma il bosco è calato a una manciata di metri dal centro di Torino ed è questo condominio di sei piani, con un parco interno da 50 alberi e due laghetti attraversati da una passerella, con le strutture esterne solcate da altri 150 alberi e impalcature in acciaio che - tanto per cambiare - riproducono le forme di piante e rampicanti.

In tutto 200 alberi piantati dentro fioriere di quattro metri di diametro, alti da tre a quindici metri. E di trenta specie diverse. Per evitare brutte sorprese sono stati addirittura assoldati due agronomi: studieranno la struttura dell’edificio, l’altezza dei piani e l’esposizione al sole e poi decideranno dove collocare i diversi tipi di arbusto.

Sarà difficile, dall’esterno, curiosare negli alloggi, nascosti e avvolti nell’intreccio di acciaio, legno e verde. «Scatole sovrapposte», così le definisce Pia, ed è l’ennesima novità. Gli appartamenti non saranno “impilati” l’uno sull’altro, come in qualsiasi condominio, ma “sfasati”. «Così ciascuno avrà la sensazione di vivere in un’abitazione singola». Alloggi tra 80 e 250 metri quadrati. Struttura in cemento, ma ogni «scatola» avrà un rivestimento in legno, grandi vetrate e terrazzi di forme diverse. Anche da fuori l’impressione sarà una selva di rampicanti e piante che si attorcigliano alla struttura. Non un palazzo immerso nel verde, ma costruito sul verde, saldato, quasi fuso.

Non è finita. Accanto agli alberi veri, ce ne saranno di “finti”: pilastri (in tutto 53) costruiti in Cor.ten, un acciaio modellato sulle forme del legno. Così, da fuori il complesso sembrerà reggersi su un’infilata di tronchi. Effetto ottico? No, scelta voluta: «Le strutture portanti in Cor.ten riproducono alberi veri, nello specifico quelli di corso Novara. Li abbiamo riprodotti il più fedelmente possibile».
Quasi un’ossessione. Anche nel segno dell’ecosostenibilità: «Nel complesso sarà installata una grossa cisterna per il recupero dell’acqua piovana, che verrà dirottata e immagazzinata; servirà per l’irrigazione del parco e dei tetti verdi», racconta Pia. Per riscaldare gli appartamenti, invece, basteranno 200 euro l’anno grazie allo sfruttamento dell’energia geotermica.

Il progetto è già stato approvato dalla Commissione edilizia del Comune. Entro la fine dell’anno dovrebbero partire i lavori. Ci vorranno altri due anni per abbattere la vecchia struttura e costruire il nuovo complesso.
Tanto, ma non per qualcuno. Spot, cartelloni e siti Internet rimbalzano il progetto da una manciata di giorni. E le prime prenotazioni sono già arrivate.

Da La Stampa

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