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martedì 5 maggio 2009

BRESCIA - Capitolium


Non più solo monumento, ma museo.
Il «nuovo» Capitolium sarà così: accessibile al pubblico (con le dovute precauzioni) e ricco di reperti che ricostruiranno l'atmosfera dell'antica Brixia, dalle statue agli altari e molto altro ancora. È l'allestimento del tempio cittadino il primo obiettivo in ordine cronologico che si è data l'Amministrazione.
Ci vorrà ancora un po' di tempo, fino a fine 2010.
Poi toccherà al santuario repubblicano, che se tutto va bene potrà essere visibile a fine 2011. Per questi due traguardi una buona parte dei fondi dovrebbe esserci. Soprattutto se andrà a buon fine il progetto presentato nell'ambito di un bando di Arcus che vale 1,5 milioni di euro. Già così, la Brixia Romana tornerà a rivivere.
Poi toccherà al teatro, per il quale serviranno molte altre risorse. E già l'assessore alla Cultura Andrea Arcai pensa di lanciare una sottoscrizione tra i cittadini.

I FONDI. Il progetto di rilancio dell'area archeologica vede da sempre una partnership strettissima tra il Comune di Brescia (Civici Musei e Lavori Pubblici in particolare) e la Soprintendenza ai Beni Archeologici. Gli obiettivi sono comuni e condivisi. Ma fino a poco tempo fa - spiega la conservatrice dei Civici Musei Francesca Morandini - ci si dedicava ad interventi «spot», quelli che si potevano effettuare con i fondi che la Loggia metteva in conto capitale. La svolta arrivò qualche anno fa con la visita dell'allora ministro per i Beni Culturali Francesco Rutelli che decise lo stanziamento di un milione di euro girati alla direzione regionale per la gestione su Brescia. L'utilizzo di questi fondi è stato suggellato da un protocollo di intesa siglato in dicembre. Altri 1,5 milioni, si diceva, potrebbero arrivare presto per tramite di Arcus, la società partecipata dai ministeri delle Infrastrutture e dei Beni Culturali. Tutte queste risorse dovrebbero, insieme a quelle messe a disposizione della Loggia, servire per completare i progetti su Capitolium e santuario repubblicano.

IL SANTUARIO. Dopo il completamento nel 2008 del progetto di restauro delle pareti e dei pavimenti, il santuario repubblicano sta ora vivendo una nuova fase di lavori. È in corso attualmente e proseguirà almeno fino a primavera 2010 il monitoraggio della temperatura e dell'umidità del microclima con la consulenza dell'Iscr (Istituto superiore per la conservazione e il restauro) per capire le condizioni attuali e raccogliere alcuni dati. Dati indispensabili per capire come progettare il futuro percorso per il pubblico. In estate poi partiranno nuovi scavi nella zona Sud per completare il quadro di conoscenze e valutare dove posizionare gli accessi.
IL CAPITOLIUM. Il Capitolium è attualmente fruibile dal pubblico, ma non vi si può entrare completamente. Entro un paio di mesi dovrebbero essere ultimati i lavori di manutenzione conservativa sui pavimenti, dopodiché potrà partire la manutenzione straordinaria sugli alzati, la pulitura delle iscrizioni e via dicendo. Successivamente toccherà al vero e proprio progetto di musealizzazione. Come una volta, il tempio sarà accessibile. Si potranno ammirare gli arredi e le statue, gli altari e molto altro. «Tuttavia ci saranno da adottare numerosi accorgimenti», incalza Morandini. E visto che la struttura è en plein air «non è escluso che le porte siano da chiudere», naturalmente con materiale trasparente. Se tutto va bene questa fase terminerà a fine 2010. Ma il condizionale è d'obbligo: ogni scavo può portare alla luce reperti preziosi.

«L'ATTENZIONE a quest'area - spiega Arcai - è alta. Non solo è importante per l'Unesco, ma anche per tutti gli scienziati e gli archeologi». Recuperando le Domus di Santa Giulia poi, uno dei traguardi a cui l'assessore aveva già accennato, l'intenzione è creare un percorso che parta dal Capitolium e arrivi al Viridarium facendo un tutt'uno tra l'area romana e il museo. «È chiaro - spiega Arcai - che in una prima fase il flusso turistico sarà dolce». Forse i massicci arrivi si avranno tra qualche anno, ma intanto ci si prepara. Anche predisponendosi a nuove partnership come quella con il Comune di Desenzano. «Stiamo studiando - spiega l'assessore - un protocollo d'intesa per scambiarci i visitatori».

IL TEATRO. Discorso a parte merita il teatro, che non rientra per ora in alcun finanziamento. Uno studio complessivo per il recupero c'è già, fu effettuato qualche anno fa da Giorgio Grassi ma non trovò il consenso della soprintendenza. «Abbiamo ritenuto controproducente - spiega ancora Morandini, e Arcai conferma - aprire un terzo fronte di intervento. I lavori devono essere effettuati uno in conseguenza all'altro. Scavare e lasciare lì lo scavo non ha senso, bisogna essere in grado di procedere anche con il consolidamento e la musealizzazione». Ma per ora non sono ancora stati stanziati i fondi. Ecco perché l'assessore Arcai lancia l'intenzione, una volta ultimati i lavori al Capitolium e al santuario, di lanciare una sottoscrizione ai cittadini perché adottino il loro teatro. Dovranno essere assai generosi, perché lì sotto c'è un bel po' da lavorare. E - anticipa Morandini - per quest'altro progetto serviranno diversi milioni di euro.
Natalia Danesi

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